I manifesti della propaganda


Con l'episodio della scuola di Gorla, che aveva causato la morte di 200 bambini, il regime dell'epoca ebbe l'occasione per attaccare la condotta tenuta dagli Americani in quei mesi, dal momento che numerosi erano stati i bombardamenti effettuati sulla popolazione civile dagli alleati nella loro risalita della nostra penisola.

Quasi tutte le Regioni italiane furono toccate la quel genere di attacchi, tra le principali città coinvolte possiamo ricordare (partendo dal Meridione) Napoli, Bari, Foggia, Campobasso, per passare al Centro con la distruzione del quartiere di San Lorenzo nella Capitale e, attraverso il bombardamento dell'Abbazia di Montecassino, arrivare nel Settentrione dove si erano ritirate le truppe tedesche in fuga.

 

Un'immagine dell'Abbazia di Montecassino dopo il bombardamento alleato del 1944

L'Abbazia di Montecassino dopo il bombardamento alleato del 1944

 

Tra i numerosi eventi luttuosi a carico dei civili, un paio sono quelli che ci teniamo a ricordare: il primo avvenne il giorno 26 aprile 1943, lunedì dell'Angelo, nella Città di Grosseto dove alcuni aerei americani decisero di mitragliare una giostrina che stava regalando momenti di svago ai bambini mentre cercavano solo un po' di gioia in un periodo cupo della loro infanzia, inconsapevoli che per 20 di loro quello sarebbe stato l'ultimo momento felice della loro esistenza; il secondo riguarda il bombardamento che annientò la Città di Treviso il venerdì Santo del 1944, con circa 1600 morti. Di entrambi gli episodi troverete a breve un approfondimento nella pagina "Altre stragi dell'epoca".

Come già detto all'inizio di questa pagina, per attaccare gli alleati il regime fascista utilizzò un mezzo di comunicazione di massa tra i più popolari in quegli anni, incaricando il disegnatore Boccasile di realizzare dei manifesti con lo scopo di diffamare le truppe alleate agli occhi del popolo.

Eccovi una breve rassegna di quel materiale propagandistico.

 

L'artiglio che attacca alle spalle gli alunni divenne ben presto l'immagine "ufficiale" dell'accaduto, utilizzata non solo nei manifesti ma anche nel volume "La Strage degli Innocenti" edito subito dopo il fatto.

 

 

 

Sono passati i "Liberatori" è la frase a commento della madre che tiene in braccio il figlio ucciso, un'immagine che ci ricorda la statua presente sul Monumento in Piazza Piccoli Martiri.

 

Un'altro manifesto simile al precedente, una moderna "Deposizione" con la madre che sembra imprecare contro i responsabili dell'eccidio.

 

 

Il bambino ferito a causa di una penna esplosiva, ordigno diffuso insieme ad altri a forma di giocattoli per colpire i più indifesi, piange l'amichetto morto; sullo sfondo un quadrimotore con le insegne statunitensi ed una Città in fiamme.

 

Churchill ed Eisenhower vennero identificati come i mandanti di quanto accaduto.

 

Esecutori del crimine gli aviatori americani.

 

Quest'ultimo si ispira invece alla strage della giostrina di Grosseto.

 

continua